Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Terenzio
Homo sum: humani nil a me alienum puto (Terence, Heautontimoroumenos 77)
analisi del motto di Ter. Hau. 77 e dei suoi successivi risvolti filosofici: in S., Agostino e Ambrogio esso acquisisce una connotazione di umanità
Nostra faciamus. Quoting in Horace and Seneca
confronto delle modalità di citazioni tra Hor. Ep. e Serm. e S. (con esempi da Terenzio e Catone); S. mira più all’integrazione della citazione nel suo contesto (nel quale la citazione assume la forma di praeceptum) che all’imitazione
La Lettera 68 di Seneca: l’otium del filosofo tra sospetto e invidia
analisi di PST 68 mirata a focalizzare l’interferenza tra otium filosofico e società: contatti con OTI, individuazione dei pericoli dell’otium, definizione e prevenzione della curiositas, esortazioni all’introspezione, panoramica sulla malevolenza della Roma neroniana, ampio ricorso di S. alla tapeinosis
Attalus and the Others. Diatribic Morality, Cynism and Rhetoric in Seneca’s Teachers
la rappresentazione data da S. dei propri maestri permette di delineare, attraverso i tratti in essi comuni, una teoria educativa che si compone di retorica, rigida austerità dell’esempio cinico e alcuni elementi topici della diatriba
Die dramatische Zeit in Senecas Tragödien
dall’analisi soprattutto di HFU, TRD e MED emergono alcuni connotati dell’organizzazione del tempo scenico nel teatro senecano già sperimentati dai comici e finalizzati a porre enfasi sull’azione: la percezione soggettiva del tempo da parte dei personaggi e la creazione di strutture temporali fittizie; le tecniche di concentrazione del tempo; la flessibilità di durata dell’azione, a volte palesata o ottenuta tramite il coro; il ruolo rivestito dal coro-personaggio per manipolare e incrociare successioni temporali; le variazioni del ritmo drammatico realizzate spesso per contrasto
L’hiatus interlinéaire dans les prologues des tragédies de Sénèque
in TRG lo iato tra due vocali una alla fine di verso l’altra all’inizio del successivo spesso coincide con un’aspirazione o coinvolge due parole di diversa lunghezza, è prossimo a un’elisione e i due versi interessati hanno lo stesso schema metrico; mette in evidenza strutture sintattiche notevoli e compare in brani artisticamente elaborati
Seneca e i suoi molteplici modelli: alcune suggestioni intertestuali in Ep. 82 e 95
confronti con Cicerone, Orazio e Seneca Padre permettono di individuare due tendenze della prosa filosofica senecana: la reazione all’astrattismo concettuale e il continuo rinnovamento dei mezzi di pedagogia e predicazione
La ‘follia’ nella Phaedra di Seneca tra tradizione poetica e fenomenologia clinica
le fasi di evoluzione del furor di Fedra sono evidenziate dalla nutrice secondo una sintomatologia medica e la dimensione patologica di questa follia – che dopo il dialogo con Ippolito è definita insania – rivela la volontà di S. di strutturarla secondo un quadro clinico simile a quello di Celso e sancisce il superamento del modello euripideo